E un’altra partita è andata, e abbiamo perso ancora. Ma insomma, c’è modo e modo di perdere. Se le sconfitte precedenti ci avevano lasciato in bocca il sapore amaro delle occasioni sprecate, stavolta non è che si potesse fare molto di più: loro erano forti, solidi, e molto determinati dopo averne presi tre a Briosco. E insomma la portano a casa con pieno merito, anche se il risultato dice solo 1-0, anche se noi abbiamo fatto più o meno il massimo che potevamo.

Al Comunale arriva la Pontelambrese, corazzata costruita e programmata per vincere il campionato, catapultata in un paesino in Valtellina per raggranellare punti verso l’obiettivo finale. Noi ci schieriamo come al solito: Pota in porta, dietro a quattro Simic-Lillo-Daniele-Roby, a metà Pane-Wolly-Gioele-Cicala, davanti Fabio, Python sulla trequarti a decidere di volta in volta se stare in alto a far la punta o scendere ad aiutare la costruzione. Pronti via, gelano l’entusiasmo del nostro Wednesday Night: punizione dalla sinistra, mischione in mezzo ma uno si mette sul primo palo nell’area piccola, Pota resta più a coprire il centro, il nostro marcatore marca ma questo è bravo a deviare sullo spiovente e fa l’uno a zero. Gelati, facciamo fatica a riordinare le idee, loro pressano con veemenza il nostro giro palla difensivo e manca tremendamente Mare a dare un’uscita pulita e di qualità al gioco per vie centrali. Insomma, facciamo una fatica della madonna a costruire. La partita è fisica, loro sono più scafati di noi e cadono con il tempismo e il sonoro giusto, ma l’arbitro lascia molto correre e quindi non soffriamo troppo l’inesperienza. Intorno al ventesimo farebbero il 2-0: palla sulla destra rasoterra dietro la difesa, noi corriamo indietro a difendere e loro attaccano la porta in due contro due. Passaggino in mezzo alla “gol merda” di PES, il primo fa il velo, il secondo segna, l’arbitro annulla e ammonisce il marcatore. Non che ci trovi in disaccordo, per carità, ma ci si chiede un po’ tutti come sia potuto succedere: alla fine la spiegazione più votata è che abbia chiamato il pallone. Facciamo fatica in mezzo ma sulla profondità laterale pungiamo, e anche se da Cicala non andiamo mai imbecchiamo invece Pane due volte: la prima sembra in fuorigioco di tre metri ma c’è chi giura che non sia così, l’arbitro non fischia e però Pane se la allunga e alla fine quando tira ha il portiere addosso; la seconda volta guadagna bene la linea di fondo e mette in mezzo un cioccolatino che però nessuno interviene a scartare. Fine primo tempo.

Nella ripresa entra King e con la sua personalità e qualità di calcio ci risolve almeno il problema di gestire il giropalla difensivo con tranquillità, ma loro sono messi molto bene in un 4-1-4-1 che da un lato impedisce l’uscita palla a terra – con i quattro di metà che stanno alti a chiudere le linee di passaggio, e dall’altro intasa lo spazio sulla trequarti – con il centromediano che rimane lì a fare il vigile urbano. Il lato corto della coperta è che così ci concederebbero l’uno contro uno in prima linea, le nostre due punte e le due ali faccia a faccia con i due centrali e i due terzini: forse dovremmo rinunciare alla poesia e lanciare più spesso su Fabio e Python che piccoli non sono, e poi azzannare la seconda palla o buttarci nella profondità sulla spizzata. Tant’è, fatichiamo ma nonostante questo abbiamo due buone occasioni con Fabio, che viene servito una volta di proposito e un’altra casualmente palla a terra dietro i difensori, sempre sulla zona sinistra dell’area: e però anzichè tirare di prima col mancino eventualmente scappellandola prova a rientrare sul suo piede e viene fermato dai difensori. Loro si coprono con ordine, e con qualità individuale straordinaria riescono spesso ad arrivare ben posizionati sulla trequarti, salvo poi buttare nel cesso tre-quattro potenziali occasioni pulite per la fretta di tirare da fuori anzichè passarla a compagni meglio posizionati. Scivola così il tempo regolamentare e il recupero, e finisce che vincono loro.

Delle ultime quattro sconfitte, questa è quella che lascia meno rimpianti: tutto sommato, abbiamo tenuto bene il campo mantenendo aperta la partita fino all’ultimo contro una squadra fortissima. Potevamo fare gol, ma l’impressione costante è stata che se questi avessero voluto accelerare ci avrebbero creato moltissime difficoltà. Ben altra storia era stata con Erbese, Aurora, Costamasnaga, partite per certi versi ben giocate, in cui però la distanza da un risultato positivo è stata più nei nostri errori e disattenzioni che nel livello superiore di avversari non così irresistibili.

E insomma, passata la Pontelambrese si arriva alle mani decisive: è il momento di tirare fuori le palle e le fiches e sbatterle sul tavolo. Domenica c’è il fondamentale scontro diretto a Canzo con la Giovanile, una partita da vincere a tutti i costi, poi il Calolziocorte, e poi un poker con Missaglia-Veduggio-Mandello-Brioschese da cui dovremo cavare il massimo. La classifica lascia aperto ogni scenario, la salvezza diretta è del tutto raggiungibile: magari non uscendo dalla zona playout, ma sicuramente guadagnando quei famosi sette punti sulla penultima. A noi!

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