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Non vedi com’è facile
Non vedi che è inutile
Scordarsi di credere ai vecchi difetti

Scordarsi di credere ai vecchi difetti.

Magari fosse solo inutile. E’ anche dannoso, ed è il pericolo più grande che corriamo: credere di essere una squadra diversa e migliore dell’anno scorso. Non lo siamo. Siamo ancora quelli che hanno fatto tante cose buone ma hanno battuto solo chi gli stava dietro, siamo ancora quelli che si sono salvati all’ultima giornata con meno di trenta punti grazie alle vittorie di altri. Non dimentichiamolo.

La stagione inizia in casa con il Calolziocorte, squadra che ricordiamo solida e forte. Solida lo è ancora, forte chissà: lo diranno il tempo e i risultati. Ce la giochiamo col 4-2-3-1 e un agonismo che mette in difficoltà gli avversari, costretti a spendere due cambi in breve tempo per sostituire titolari ammaccati dal nostro impeto. Loro sono ordinati ma riusciamo a guadagnarci un’ottima occasione, purtroppo non sfruttata da Pane. Ed ecco che tornano, i vecchi difetti:  siamo sulla trequarti e anzichè disimpegnare regaliamo alla loro ala destra il pallone e lo spazio per il tiro. Lui è bravo, inquadra il secondo palo e la mette a giro, lasciando Pota inerme. Uno a zero, siamo per un attimo storditi ma poi ci riprendiamo. Giochiamo una partita degna, ma loro si difendono bene ed occasioni vere facciamo fatica a crearne. Vecchi difetti. E così un Grosio che vorrebbe ma non può perde 1-0 contro il Calolziocorte.

Seconda giornata, c’è il derby col Dubino in bassa valle. E qui i contorni della sfida sono ben delineati: è una scontro diretto per la salvezza. Su un campo migliore di quanto ricordassimo ci schieriamo con un sostanziale 4-4-2, che vede Lele in porta; Alex, King, Jeky, Roby dietro; Pane, Mare, Claudio, Wolly a metà; Fabio e Python davanti. Il piglio è ottimo, siamo più forti e si vede. Comandiamo il primo tempo, rischiando praticamente nulla andiamo vicini al gol con Wolly e poi trasformiamo con Pane: il gioco è sulla sinistra, il genietto prende lo spazio dentro l’area e dietro al suo terzino, e quando gli arriva il pallone è lesto ad infilarlo per il gol del vantaggio. Per tutto il primo tempo il Dubino è pericoloso solo prima di battere i calci da fermo, nel momento in cui ci si spaventa a prescindere, ma quando la palla è in gioco non preoccupano mai. Nel frattempo l’arbitro dirige con un metro fiscale ed ipersensibile alle chiamate dei giocatori in campo: loro se ne accorgono, noi no, e cominciamo ad accumulare ammonizioni. Vecchi difetti. Inizia la ripresa, siamo in vantaggio, partiamo bene ma dopo cinque minuti il terrore della palla inattiva si concretizza: battono una punizione dalla trequarti destra, la battono a girare col sinistro, la palla rimbalza, è lenta, non si capisce chi la tocca e come, ma alla fine entra sul secondo palo. E’ una bambola difensiva totale che rimette gli avversari in partita. Vecchi difetti. Il colpo ci fa male ma senza tramortirci, ed intorno alla metà della ripresa torniamo avanti. Fabio prende bene il tempo al suo marcatore, attacca la profondità e tira da sinistra ad incrociare, il portiere para ma respinge centrale, e indovina chi? sul pallone arriva Pane che infila il tap-in del 2-1. Siamo davanti e in un buon momento, abbiamo due volte la palla del terzo gol ma un po’ la bravura del portiere, un po’ la mancanza di killer instinct, non riusciamo a concretizzare. Vecchi difetti. E così loro ci puniscono: il guardalinee chiama fuori un pallone che nessun altro vede fuori, l’arbitro ci crede, loro battono la rimessa e risalgono velocemente la fascia sinistra, e da lì entrano in area facile facile, e con la difesa piazzata uno ha tutto il tempo e lo spazio di rientrare sul destro e tirare rasoterra sul primo palo: due a due. E’ un pareggio che sa di beffa, ma il destino ha ancora voglia di ridere e noi ci prestiamo ai suoi scherzi: manca poco alla fine, e c’è una punizione dai venti-venticinque metri leggermente sulla destra di chi attacca. Loro la battono bassa sulla barriera, che è folta ma fatta anche di giocatori del Dubino, la barriera che in qualche modo incomprensibile dalla tribuna si apre, lascia passare il pallone che rimbalza verso il primo palo ed entra. Tre a due. A questo punto giù la testa, ci mettiamo a tre dietro e aggiungiamo Giorgio e Nick alla cavalleria, abbiamo un paio di occasioni che non entrano, un fallo da  rigore su Nick che dalla tribuna pare macroscopico ma non viene fischiato, e al final Python che sta per tirare dall’area piccola, uno da dietro interviene in scivolata e lo butta giù ed è rigore. Si incarica della battuta Mare, che tira forte a destra mentre il portiere va dall’altra parte: tre a tre. E allora avanti, siamo più forti e vogliamo prenderci i tre punti, ma dopo tante gocce ne arriva una che fa traboccare il vasino dell’arbitro: Pyhton viene espulso per doppia ammonizione, l’inerzia si gira e siamo in inferiorità numerica. Vecchi difetti. Per fortuna manca poco e teniamo il campo, e finisce 3-3. Per come si era messa, bene così. Per i valori in campo, due punti buttati via.

Hanno iniziato nel weekend anche le giovanili: Juniores sconfitta in casa dal Delebio per 3-2, Allievi che si aggiudicano il derby a Tirano per 1-0. Mercoledì cominceranno i Giovanissimi con la Pol. Villa.

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