Grosio-Berbenno non delude mai. A partire da sti agn, quel 4-4 siglato da Alessio al novantanovesimo minuto, le sfide contro i rossoblu della media valle sono sempre tirate, emozionanti…e spesso alla fine vinciamo noi. Non così oggi, perché la ruota gira e stavolta tocca al Berbenno beffarci sul fischio finale, siglando un 2-2 che ci può stare ma ci lascia un po’ di amaro in bocca.
Sono le 18 e l’arbitro fischia l’inizio del match, le squadre sono schierate a specchio, entrambe col 4-4-2. Per i granata in porta c’è Lele, da destra a sinistra in terza linea Simic, King, Lillo, Jeky, a metà Piter, Porta, Wolly, Roby, davanti Fabio e Nick. I loro nomi non ce li ricordiamo, ma ricordiamo che corrono tutti, tanto, i due attaccanti sono bravi e sono brave anche le ali, che spesso si alzano a formare un 4-2-4 iper-offensivo. Il primo tempo è piacevole e giocato su ritmi alti, le migliori occasioni ce le ha il Grosio, con un colpo di testa di Fabio e un tiro da fuori di Wolly. Regna comunque l’equilibrio, ma è un equilibrio elettrico, l’aria freme come se fosse il 6 giugno sulle spiagge della Normandia. E infatti nel secondo tempo cominciano i fuochi d’artificio.
Il primo colpo di cannone lo spara il Grosio: punizione dai 25 metri, la batte Nick bassa e potente, la palla scotta e il portiere non trattiene. E sulla palla si avventa come un falco l'”Airone” Fabio Pini, che dopo aver sportellato per sessanta minuti sigla il gol dell’1-0. Un banale tap-in, per carità, ma bisogna arrivare lì quando ci arriva la palla, e lo sanno fare in pochi.
Il Berbenno abbassa la testa e si lancia alla carica, il Grosio regge bene ma al quarto d’ora si trova in inferiorità numerica: Lillo, già ammonito, atterra un attaccante rossoblu che si sta liberando al tiro. Secondo giallo, e ci sta. Vento nelle vele degli ospiti, che rilanciano l’attacco e dopo cinque minuti hanno l’occasionissima: la palla è sulla destra, l’ala prova il cross e un difensore del Grosio salta a contrastare. Dalla tribuna non si vede niente, ma l’arbitro vede un tocco di mano e conseguente calcio di rigore. Sul dischetto va il numero 11 ma è tutto inutile: il tiro sulla destra viene neutralizzato da Lele Cusini, che è in stato di grazia e se gli tirassero dal dischetto una lavatrice, parerebbe anche quella. I nostri rialzano la testa, contrastano alto e hanno anche un paio di occasioni in contropiede, reggendo tutto sommato bene la difesa. A dieci minuti dalla fine, però, arriva il gol del pareggio: il pallone è suggerito sulla destra per l’ala, che tira e supera Lele, Simic prova la scivolata in estremo ma la palla va in rete.
Siamo in inferiorità numerica e ci hanno appena fatto il pari, l’inerzia è tutta contro di noi. Ma a noi dell’inerzia non ce ne frega una mazza, e a due minuti dalla fine torniamo davanti. Contropiede e palla per Cicala, che si invola verso il portiere: siamo in area, il difensore lo recupera e intercetta in scivolata, Cicala è schiacciato tra difensore e portiere, cade e l’arbitro fischia il rigore. Proteste rumorose da parte degli ospiti, ma poco importa: sul dischetto va lo stesso Cicala, palla a destra e portiere a sinistra e siamo ancora davanti.
L’arbitro assegna il recupero e sono cinque minuti, difendiamo strenuamente e riusciamo anche a salire, probabilmente ci manca malizia nel tenere ferma la palla in attacco e guadagnare secondi, tant’è che arriviamo all’ultima azione che è un calcio d’angolo per il Berbenno. Parte la traiettoria e ci sono settantacinque giocatori in area piccola, Lele non riesce ad uscire e qualcuno del Berbenno colpisce di testa mentre il marcatore non riesce a saltare. Due a due e fischio finale, stavolta le proteste sono nostre, ma anche stavolta non contano niente.
A perdere i tre punti all’ultimo minuto girano le balle, e tanto. Però. Però guardiamo i lati positivi, che sono tanti: abbiamo prima condotto, poi sofferto, poi tenuto alla grandissima il campo contro una squadra che, per qualità tecniche e momento di forma, è probabilmente la migliore che abbiamo incontrato. Abbiamo passato l’ultimo turno di campionato sfavorevole a noi e l’Aurora è ancora lì, un po’ più lontana ma è lì, se le vinciamo tutte arriviamo ancora davanti noi. Abbiamo tenuto il Berbenno a distanza. Abbiamo sfiorato di un niente la vittoria, e alla fine non eravamo noi quelli contenti del pareggio. Abbiamo visto in porta un Lele monumentale, che al di là del rigore parato è stato ottimo in moltissime situazioni.
Sopratutto, abbiamo visto esordire in prima squadra uno dei nostri ragazzi, Daniele Pruneri, che è entrato a freddo e non ha fatto vedere palla al forte centravanti del Berbenno. Insomma, dimentichiamo tranquillamente l’ultimo minuto e andiamo a letto sereni. il futuro è granata.
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