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Che poi sì, in fondo basterebbe guardarsi negli occhi e seguire l’eterno consiglio di Christopher Lloyd: pensa a giocare.

A Grosio arriva la Cornatese, non sappiamo che squadra aspettarci ma sappiamo che cosa vogliamo: dopo tre sconfitte consecutive, dopo tanti gol subiti, bisogna chiudere la difesa, bisogna tornare a fare punti. Possibilmente tre. E’ così che Comandante Topeli si affida al modulo che ci ha accompagnati per larga parte della scorsa stagione: il 4-3-3 con ali pronte a rientrare a centrocampo in fase di non possesso per chiudersi in 4-5-1. In porta c’è Pota, in difesa da destra a sinistra Simic, King, Daniele, Jeky. Il metodista è Mare, interni Nico e Python, centravanti Fabio Micelin, a destra Cicala, a sinistra Roby. Inizia la partita, e ci accorgiamo di affrontare una squadra che sa cosa fare con il pallone. Il 10 scende sempre verso la difesa ad impostare l’azione, e la nostra terza linea è sempre tenuta sull’attenti dal costante movimento di centrocampisti e attaccanti: l’unico riferimento è il centravanti, piantato in mezzo alla nostra difesa, mentre gli altri frullano. L’ala sinistra fluttua sulla linea del fuorigioco, a destra terzino e ala continuano a scambiarsi la posizione facendoci confondere, l’interno che non costruisce si lancia spesso negli spazi. Insomma, l’impressione è di avere di fronte dei meccanismi ben funzionanti per liberare uomini, ma il fatto è che noi siamo il Grosio e sappiamo difenderci, tanto sfarfallare produce relativamente poco, e la palla di gran lunga più pericolosa ce l’abbiamo noi: discesa sulla sinistra e cross in mezzo, il portiere è superato e c’è Fabio solissimo all’area piccola, e però è messo male col corpo e il tocco di testa finisce a lato. Loro continuano ad essere propositivi con il pallone tra i piedi ma non sono dei fuoriclasse, e quindi ogni tanto una cappella la fanno, e insomma al quarantesimo sbagliano un passaggio sul giro palla difensivo, Fabio azzanna la palla e si lancia verso la porta e il difensore che arriva a stenderlo è anche l’ultimo uomo ed è espulsione sacrosanta. Finisce il primo tempo e siamo in superiorità numerica.

Inizia la ripresa e il gioco degli ospiti è più spezzettato: un po’ l’uomo in meno, un po’ pressando impediamo ai loro interni di creare. Guadagniamo campo e predominio territoriale, loro si stancano e nell’aria si comincia ad annusare il profumo del possibile gol. Nel frattempo sono entrati Gioele e Cesco, e sono proprio loro a costruire l’azione che ci porterà al vantaggio. La Cornatese sta uscendo mentre noi abbiamo la palla a metà, Cesco scatta dettando il passaggio e Gioele la passa semplice: sembra il calciobalilla, quando la palla viaggia a due all’ora tra tutti gli omini e nonostante lo sferragliare arriva inesorabile a destinazione. Qui la destinazione è, appunto, Cesco, che brucia tutti portiere incluso, si trova solo davanti alla porta spalancata ma un difensore lo butta giù senza neanche fingere di poter prendere il pallone. C’è il comportamento antisportivo e quindi è rigore ed espulsione, con buona pace di chi blatera di ammonizione secondo le regole nuove senza sapere le regole nuove. Sul dischetto va Mare, che colpisce deciso e ci porta in vantaggio: siamo 1-0, siamo 11 contro 9, sembra finita. Se non fosse che cinque minuti dopo la loro ala destra estrae il coniglio dal cilindro: raggiunta dal lancio lungo al limite dell’area di rigore, stoppa a seguire di petto sulla corsa con precisione da Serie A e la mette in mezzo con una rasoiata su cui si avventa il centravanti, che sigla il pareggio.

E qui smettiamo di essere al Campo Sportivo ed entriamo in un manicomio, tipo quelli degli anni settanta, tipo quello di Jack Nicholson.

Solo che il Grosio in manicomio non ci entra schizofrenico per uscirne “normalizzato”. No, noi percorriamo la strada inversa, e dopo il pareggio ci lobotomizziamo. In campo smettono di esserci undici giocatori ed entrano undici maglie vaganti senza pensiero e senza energia, che lasciano campo ad una Cornatese la quale ricordiamo ha due uomini in meno, undici maglie che non riescono a raccogliere la forza e la concentrazione per spingersi in avanti, e sì che basterebbe giocare semplice e non avere paura. Un paio di volte ci salva Pota, poi ad un certo punto c’è una palla sulla trequarti su cui tutti si sono fermati e dalla tribuna non si capisce il perchè, il centravanti la alza verso la porta come se la stesse ridando al prete alla fine del torneo dell’oratorio, e tutti sono ancora fermi, ma il trucco è che la palla è in gioco ed entra in porta e l’arbitro fischia il due a uno. Aspetti che qualcuno ti dia una pacca sulla spalla e ti dica “Ci eri cascato, eh?”, e invece è proprio gol. E allora ci svegliamo dal torpore e ci gettiamo in avanti, e al secondo minuto di recupero pareggiamo: la palla è lanciata verso il primo palo e Python che è in area sulla traiettoria la tocca in modo un po’ sporco ed inganna il portiere. Ed eccoci qui allo stadio primordiale della malattia, totalmente schizofrenici: invece di prendere il pallone e azzannare famelicamente gli ultimi attimi di partita, ci lasciamo andare a ripicche verbali/gestuali/fisiche verso avversari che per carità ci avranno anche provocato, ma magari diciamogliele quando abbiamo fatto il terzo. E’ così che l’arbitro ha l’imbarazzo della scelta ed estrae dal mazzo la seconda ammonizione di King, perdiamo un uomo e sopratutto l’inerzia, e ci trasciniamo nervosamente al 2-2 finale.

In estrema sintesi: per un tempo e mezzo abbiamo visto qualcosa di molto simile al Grosio dell’anno scorso, attento in copertura, capace di chiudere gli spazi, capace di fiammate su azione manovrata e in contropiede; nel finale di partita abbiamo visto una perdita totale di controllo e concentrazione, ai limiti della follia. E questa, a mente fredda e al netto dei tre punti buttati nel cesso, è una buona notizia: in quanto a livello tecnico-tattico, ce la giochiamo tranquillamente con tutti, a partire dal Costamasnaga capolista. Basta non impazzire.

Giornata decisamente più serena per le giovanili: la Juniores riposa, gli Allievi vincono 17-3 a Villa, i Giovanissimi si impongono 10-0 sull’Albosaggia Ponchiera B.

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