…mi domandano perchè
il motivo è molto semplice
TIFO GROSIO ALE’ ALE’
Antefatto
E’ domenica 8 maggio, e le tribune della Ganda si stanno riempiendo per la semifinale playoff. Il Grosio incontra l’Albosaggia Ponchiera e se la gioca all’attacco, con quattro punte nella formazione titolare: Nick e Fabio davanti, Cicala e Piter sulle ali. In mezzo Wolly e Porta, dietro Simic, Lillo, King, Roby. In porta Pota. Nei primi minuti mettiamo alle corde gli ospiti, creando un paio di occasioni pericolose. La marea però cala presto, la risacca porta avanti l’Albosaggia che firma il gol del vantaggio intorno al 20′. Circostanze fortunose, va detto: sugli sviluppi di un calcio di punizione da centrocampo la palla prende a vagare dentro la nostra area, rinviamo ma il rinvio colpisce uno dei nostri e l’ala dell’Albosaggia è sola sulla destra, davanti a tutti, la mette in mezzo dove Zugnoni insacca senza difficoltà sul secondo palo. Uno a zero. Non ci stiamo e ci proviamo e riusciamo a creare un’occasione nitida su triangolazione Porta-Simic-Porta, il capitano è solo davanti al portiere ma la maledizione del non-gol lo colpisce e ci impedisce di pareggiare. Nel primo tempo non c’è altro, se non qualche calcio d’angolo e punizione su cui i nostri panzer svettano sempre però non riescono mai a colpire basso e teso, e così rientriamo negli spogliatoi in svantaggio.
Il copione di inizio secondo tempo è lo stesso con cui è finito il primo: noi attacchiamo, l’Albosaggia difende e riparte. Mettiamo pressione, creiamo occasioni pericolose, ma non pareggiamo finchè non abbiamo a nostra volta un colpo di fortuna: punizione da venticinque metri, sulla palla va Nick che tenta il tiro sopra la barriera, la barriera devia mettendo fuori tempo Bianchini ed è 1-1. Delirio, e avvio di dieci minuti di attacco granata: creiamo due-tre palle gol pulite che ci metterebbero al sicuro, ma ci blocca il nostro difetto cronico di non buttarla dentro. E così l’Albosaggia resta in partita e l’ultimo quarto d’ora è un thriller, noi ci abbassiamo stanchi e loro la buttano su e la prendono quasi sempre. E qui però vediamo il meglio del Grosio: sangue agli occhi su tutti i palloni, Pota che in uscita bassa bloccherebbe anche un’asfaltatrice, una chiusura di Roby all’ultimo secondo che neanche Gabi su Piquè, una tale corsa continua di Wolly che sulla sua fascia ti aspetti di veder consumarsi l’erba sintetica e riemergere la terra: insomma, loro sono fisici, noi siamo stanchi, arrivano tante volte vicino alla porta ma occasioni poche, una sola grossa a pochissimo dalla fine, che mentre sono lì ti caghi addosso ma quando è finita è una figata, vuoi mettere l’adrenalina. Il recupero è tanto, forse troppo, ma il risultato non cambia: 1-1 e andiamo in finale.
Flashback
Alla Ganda è un pomeriggio assolato di settembre, e si gioca in Coppa Lombardia contro la Chiavennese. Squadre ancora in costruzione, in campo si fanno le prove generali della stagione: il Grosio gioca meglio, si porta sul 3-1 e sembra avere la vittoria in tasca, ma dieci minuti di bambola finale permettono agli ospiti di agguantare il pareggio. Tre a tre.
Ottobre, bella giornata, temperature non più estive e non ancora autunnali. Il Grosio ospita la Chiavennese per la quinta giornata di campionato. I nostri sfoderano un’ora di gioco monstre nella quale mettono alle corde gli ospiti, creando quattro occasioni nitide e concedendo niente. Cipo segna l’1-0. E poi cos’è successo. E’ successo che ci troviamo uno in meno per l’espulsione di Jeky ma teniamo il campo alla grandissima, mettiamo la serranda alla difesa, e però loro sono bravi a pareggiare con un meraviglioso tiro a incrociare nell’unica vera occasione concessa. Uno a uno.
San Valentino, piove, fa un freddo cane, e il campo di Chiavenna è gremito da coppiette vogliose di gustarsi il big match tra i locali e il Grosio. Siamo in formazione rimaneggiatissima e loro sono forti, e quindi come consigliano i manuali di tattica – e il tattico – ah!, ce la giochiamo a difesa e contropiede. E facciamo bene, perchè su azione concediamo solo un’occasione pulita, c’è un rigore per loro ma potrebbe tirarlo anche Matthew Le Tissier, che quest’anno Pota para tutto, e ovviamente non lo tira Le Tissier ma ovviamente Pota lo para. Nel finale abbiamo un tre-quattro palle buone in contropiede che non sfruttiamo per poca lucidità nell’ultimo passaggio e nel tiro. Zero a zero.
Ultimo atto
Domenica 15 maggio, ore 16:00, alla Ganda si affrontano Grosio e Chiavennese. Due squadre forti, divenute forti con la stessa filosofia: impegno sul settore giovanile, e se lavori bene i frutti arrivano. Ed eccoli i frutti: una finale di playoff Seconda Categoria tutta valtellinese tra due formazioni che hanno ampiamente meritato di arrivare a giocarsela. Probabilmente più forte nei singoli la Chiavennese, probabilmente più forte nella organizzazione e coesione di gruppo il Grosio. Tre incontri in stagione, e mai una delle due è riuscita a battere l’altra. Se finisce così anche domenica, noi ci accontentiamo…
Istruzioni agli spettatori
Istruzioni agli spettatori: domenica non ci sono spettatori. Domenica ci sono undici giocatori in campo e trecento sugli spalti, chè i nostri ragazzi danno tutto da inizio stagione ed è il momento di ricambiarli. Ca va sans dire, tifando per i nostri nel rispetto degli altri: è il momento di sfoderare la nostra passione, l’amore per il nostro paese e la nostra squadra che fa spalancare la bocca ai giocatori nel grido muto “Che bello giocare per questa gente!”. Domenica tutti in tribuna o dietro le panchine o dietro le porte, va bene ovunque ma che sia vicino al campo, induménega gh’é de tignìs, induménega gh’é de fàs sentìr. E se tornati a casa le nostre donne ci chiederanno perchè siamo senza voce, sapremo cosa rispondere.
Domenica 15 maggio, ore 16:00, tutti alla Ganda!!!
Torno a casa senza voce
mi domandano perchè
il motivo è molto semplice
TIFO GROSIO ALE’ ALE’
Leave a Reply